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Messaggio  crudelia Mer Dic 19, 2007 12:25 pm

Thyssen, morto sesto operaio
Rosario Rodinò aveva 26 anni

Non ce l'ha fatta nemmeno Rosario Rodinò. L'operaio di 26 anni, rimasto gravemente ferito nell'incendio scoppiato all'acciaieria ThyssenKrupp di Torino e ricoverato presso il reparto grandi ustionati dell'ospedale Villa Scassi di Genova, è morto. A darne notizia è la direzione sanitaria del nosocomio. E' la sesta vittima del rogo nell'acciaieria torinese. Il giovane aveva ustioni sul novanta per cento del corpo.
Il rogo si era sviluppato nella notte fra il 5 e il 6 dicembre scorso nello stabilimento torinese della multinazionale. Il nome di Rodinò si va aggiungere alla lista che già annovera Antonio Schiavone, 36 anni, Roberto Scola (23), Angelo Laurino (43), Bruno Santino (26) e Rocco Marzo (54), che è deceduto domenica scorsa. I funerali di quest'ultimo verranno celebrati mercoledì a Torino dal cardinale Severino Poletto. Resta ricoverato in gravissime condizioni un settimo operaio, il ventiseienne Giuseppe Demasi.
Accertate le cause dell'incendio, la procura di Torino sta cercando di definire le responsabilità. Per ora gli indagati sono tre, ma alla luce di quanto sta emergendo, il quadro potrebbe essere modificato. I magistrati contano di chiudere le indagini entro la fine di gennaio.

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Lampedusa, nuovo sbarco clandestini
In 204 su barcone, tutti salvi
Sbarco di immigrati a Lampedusa. Un barcone con 204 clandestini a bordo è stato fermato da una motovedetta della Guardia di Finanza a 5 miglia a sud dell'isola. Il natante è stato rimorchiato in porto e i migranti sono stati trasferiti nel centro di accoglienza. Da alcune settimane il flusso migratorio che attraversa il Canale di Sicilia si era interrotto, probabilmente a causa delle avverse condizioni meteomarine.

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Lucciole in centri massaggi,arresti
Lecce, ai clienti fornita anche droga

I carabinieri hanno scoperto un giro di sfruttamento della prostituzione anche di giovanissime donne, e di spaccio di stupefacenti (eroina e cocaina), in centri massaggi nel Salento. I militari hanno arrestato una donna di 42 anni di Guagnano, insegnante elementare, che si era trasferita da poco a Stradella, nel Pavese. Manette anche al suo compagno, domiciliato in una casa di recupero per tossicodipendenti di Bari.

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Pakistan, deraglia treno: 58 morti
Da stabilire la causa dell'incidente
Tragedia in Pakistan dove il deragliamento di un treno ha provocato 58 morti e il ferimento di 120 persone. Il convoglio era in viaggio dalla città di Karachi in direzione nord, verso Lahore. A deragliare sarebbero state 14 delle 16 carrozze di un treno espresso, che era affollato di passeggeri di rientro a casa dopo le festività islamiche di Eid ul-Adha. Ignote le cause dell'incidente.
Secondo un alto funzionario, Sikander Ali, nel luogo dell'incidente i soccorritori hanno già recuperato 58 corpi senza vita. Il convoglio, un treno espresso, era in viaggio dalla città di Karachi in direzione nord verso Lahore. A deragliare nei pressi di Mirpurkhas, un piccolo centro circa 40 chilometri a nord di Karachi, sarebbero state 14 carrozze. Secondo responsabili delle ferrovie locali, i feriti sono oltre cento.
La maggior parte dei vagoni del Karachi Express, un treno notturno, sono usciti dai binari finendo incastrati uno nell'altro. La maggior parte dei passeggeri stavano andando a casa in occasione della prossima Festa islamica del Sacrificio.

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Brasile, sparano su Babbo Natale
Colpito elicottero carico di doni
Nemmeno a Natale si fermano le violenze in Brasile. Anzi, a essere preso di mira stavolta è stato proprio Babbo Natale. L'attore, travestito da Santa Claus, si trovava su un elicottero carico di doni diretto ad una favela di Rio de Janeiro, quando è stato centrato da due colpi di arma da fuoco, sparati da alcuni trafficanti di droga. Fortunatamente nell'attacco nessuno è rimasto ferito.
L'attore doveva portare ai bambini della baraccopoli Nova Marè i regali di varie istituzioni di beneficenza scendendo in elicottero sulla favela. Ma il pilota ha confuso le contingue Nova Marè e Vila do Joao: quando i narcos che controllano la zona hanno visto scendere un elicottero sconoscito, devono aver pensato ad un attacco di rivali o ad un'incursione della polizia, e hanno aperto il fuoco.
Solo allora il pilota si è accorto dell'errore ed è risalito in fretta e furia, dopo che due colpi hanno centrato l'abitacolo senza per fortura colpire nessuno. Il Babbo Natale non si è perso d'animo per lo spavento ed ha portato avanti la sua missione in favore dei bambini.

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Amsterdam,chiude il quartiere rosso
Piano del Comune anti-criminalità
Il famoso quartiere a luci rosse, la parte più antica della città e noto ai turisti per le sue "donnine in vetrina" in parte chiuderà i battenti. Tre quarti quarti delle stanze usate dalle prostitute e i coffe shop, dove vengono vendute droghe leggere, verranno chiusi con l'obiettivo di ridurre la criminalità per far posto a negozi e a ristoranti di alto livello. Ma la prostituzione non sarà totalmente vietata, assicurano le autorità cittadine.
"Diminuiremo il numero delle donne che si prostituiscono nelle vetrine, dei coffeeshops (dove si fuma la droga leggera) e dei ristoranti a buon mercato", ha dichiarato il sindaco laburista Job Cohen in una conferenza stampa, assicurando tuttavia che non intende bandire la prostituzione dalla città. Da alcune vie e piazze del più antico quartiere della capitale olandese sarà invece completamente vietato il commercio del sesso. Secondo il Centro d'Informazione sulla prostituzione tre quarti delle circa 400 vetrine di Wallen sono "condannate" a sparire.
"L'immagine romantica di Wallen è sorpassata", ha detto ancora Cohen, spiegando di voler combattere la tratta delle donne e le organizzazioni criminali attive nell'economia sommersa. Oltre alle vetrine della prostituzione, Amsterdam vuole chiudere i negozi di souvenirs e le bettole. Al posto loro, negozi, "ristoranti di alto livello" e gallerie d'arte.
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Messaggio  crudelia Gio Dic 20, 2007 10:48 am

Preso il cassiere della mafia
Sicilia, in manette Giuseppe Grigoli
La polizia ha arrestato uno dei più importanti imprenditori siciliani nel campo dei supermercati, Giuseppe Grigoli, con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il provvedimento cautelare è stato emesso su richiesta dei pm della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Grigoli, originario di Castelvetrano (Trapani), è indagato insieme al latitante Matteo Messina Denaro, ritenuto uno dei beneficiari occulti dell'attività.
Secondo l'accusa, Grigoli sarebbe stato il braccio finanziario della mafia trapanese capeggiata da Matteo Messina Denaro, l'ultimo boss storico di Cosa Nostra ancora latitante. L'uomo è stato bloccato a Castelvetrano (Trapani) nel corso di un'operazione in cui sono stati sequestrati beni a lui riconducibili per un valore di 200 milioni di euro.
I boss mafiosi avrebbero gestito dunque, nella Sicilia occidentale, la grande distribuzione alimentare mettendo le mani anche sui supermercati. Grigoli, 58 anni, è il gestore esclusivo di un noto marchio del settore per tutti i comuni delle province di Palermo, Trapani ed Agrigento. Per gli inquirenti l'imprenditore avrebbe messo a disposizione di Cosa nostra trapanese i propri mezzi e le risorse nel comparto della grande distribuzione alimentare. Grigoli, secondo quanto riporta l'Ansa, risulta agli investigatori legato al boss latitante Matteo Messina Denaro da un legame fiduciario che farebbe riferimento alla gestione di rilevantissimi interessi economici di cui avrebbe beneficiato Cosa nostra.
L'impianto accusatorio si basa, in particolare, sul contenuto di alcuni ''pizzini'' trovati nel covo di Bernardo Provenzano il giorno del suo arresto, che erano stati inviati al padrino corleonese da Matteo Messina Denaro e Giuseppe Falsone, entrambi ricercati, rispettivamente rappresentanti della provincia di Trapani e Agrigento. I due boss chiariscono al vertice di Cosa nostra i motivi per i quali nel territorio agrigentino e corleonese sono stati aperti determinati punti vendita. Secondo le dichiarazioni rese di recente dal collaboratore di giustizia, Maurizio Di Gati, ''Grigoli e Messina Denaro erano la stessa cosa''.

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Coniugi uccisi, detenuto suicida
Treviso, s'impicca presunto assassino
Artur Lleshi, l'albanese di 33 anni accusato con il connazionale Naim Stafa del feroce assassinio a Gorgo al Monticano (Treviso) dei coniugi Guido Pelliciardi e Lucia Comin, il 21 agosto scorso, si è tolto la vita nella sua cella del carcere di Padova. Il suicidio di Lleshi è stato confermato all'ANSA dal suo avvocato, Fabio Crea. L'albanese si è ucciso impiccandosi con un lenzuolo.
A nulla sono valsi i tentativi dei sanitari di rianimarlo. L'albanese aveva già provato due volte di farla finita, sempre nel carcere di Padova: la prima volta cercando di impiccarsi con una camicia, la seconda tagliandosi le vene con un ferro appuntito. Tutte e due le volte era stato salvato dalle guardie carcerarie del Due Palazzi di Padova.
Leshi, Stafa ed un cittadino romeno che aveva avuto il ruolo di palo in quello che doveva essere un tentativo di rapina, erano stati catturati dai carabinieri 15 giorni dopo il duplice delitto, dopo indagini serrate. I coniugi Guido e Lucia Pellicciardi erano stati torturati in modo efferato prima di essere giustiziati a colpi di spranga di ferro: da loro i due albanesi volevano ottenere le chiavi di villa Durante, di cui erano i custodi, ma che i Pellicciardi non avevano. Proprio per le modalita' con le quali era stato perpetrato il delitto, i tre stranieri erano stati accusati di duplice omicidio con l'aggravante dei futili motivi e della crudelta'. Lleshi e Stafa avevano confessato di aver agito sotto l'effetto della cocaina.
Durante gli interrogatori davanti ai magistrati, Lleshi si era poi detto pentito di quanto aveva fatto, imputando in particolare al complice di averlo obbligato ad assumere la droga per far venir meno in lui ogni scrupolo. Naim Stafa, tra l'altro, si trovava in liberta' avendo usufruito del provvedimento dell'indulto. Il delitto dei coniugi Pellicciardi aveva provocato un'ondata di sdegno in tutto il Veneto, e l'efferatezza del crimine aveva portato qualcuno ad invocare la pena di morte per i responsabili di fatti cosi' feroci

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Busta con proiettili a Il Giornale
Rivolta a Padoa-Schioppa,Visco, Bersani
Una busta gialla con all'interno tre ogive di proiettile contenute in altre tre buste bianche è stata recapitata alla sede milanese del quotidiano "il Giornale". Il plico era indirizzato al ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, al ministro per lo sviluppo Economico Pierluigi Bersani e al viceministro dell'Economia Vincenzo Visco. Sull'episodio, analogo ad uno avvenuto nei giorni scorsi al quotidiano Libero, indaga la polizia.
All'interno della busta, arrivata intorno alle 14.30, c'era anche un foglio di minacce contro i politici.
La busta gialla, genericamente intestata al quotidiano diretto da Mario Giordano e con un francobollo da 60 centesimi non affrancato, è stata sequestrata per essere esaminata dalla Digos. Le buste interne hanno invece i nomi dei destinatari fatti con lettere di timbro. Non ci sono scritti né rivendicazioni. E' la replica perfetta di quanto fatto recapitare, la settimana scorsa, a Libero.
Secondo i primi accertamenti, la busta gialla è stata recapitata a mano in quanto non presenta timbri postali. Anche se non sembra ricollegabile alla stessa fonte, un'altra busta era giunta, circa una settimana fa, al pm Stefano Dambruoso: all'interno una sua foto con il viso cerchiato di rosso e un proiettile.

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Prodi contestato,moglie lo difende
Roma, con grinta risponde a una signora
La signora Flavia Prodi tira fuori le unghie e difende il marito. Quando il presidente del Consiglio è stato apostrofato a Roma da un'anziana signora che gli ha detto: "Lei ancora va in giro? Deve andare a casa!", la moglie si è avvicinata con grinta alla passante per parlare alla signora senza però riuscire a calmarla. A quel punto la signora Flavia ha preferito proseguire verso Palazzo Chigi a braccetto del premier.
Il premier e la moglie stavano tornando a piedi a Palazzo Chigi dopo aver assistito al concerto di Natale nella chiesa di San Marcello in via del Corso. Arrivati in piazza Colonna, al seguito scorta cameramen e giornalisti, un'anziana e vispa signora, capelli biondi e pelliccia, ha urlato contro il presidente del Consiglio: ''Cosa ci stai a fare ancora? Perché vai ancora in giro? Devi andare a casa!''.
Prodi e la moglie hanno continuato a camminare, poi lo scatto della signora Flavia: lascia il braccio del marito, inforca gli occhiali, torna indietro e si avvicina decisa alla contestatrice, chiedendo spiegazioni. Il tutto sotto lo sguardo sorpreso del premier, piuttosto interdetto di fronte a una situazione decisamente insolita. Un attimo di tensione, la bionda anti-Prodi non vuole rispondere alle richieste di spiegazione della signora Flavia, che appoggia una mano sul braccio della rivale, come per trattenerla.
A quel punto la reazione: ''Non mi tocchi, siamo in democrazia e io dico quello che mi pare. Suo marito ci sta rovinando e deve andare a casa!''. Quindi la signora Flavia si riavvicina al marito, che la accoglie sorridendo bonario, non senza manifestare una certa ilarità per la grinta improvvisa della moglie.

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Maso, una donna come "premio"
Uccise genitori, ora ha trovato l'amore

Pietro Maso, il veronese condannato a 30 anni per l'omicidio dei genitori nel 1991, vede una ragazza nei permessi premio. Come racconta Il Giornale, all'uomo, autore del massacro insieme a tre amici che come lui volevano darsi alla bella vita, il tribunale di Sorveglianza ha concesso di essere ospitato in casa di una donna a Milano durante le sue uscite dal carcere di Opera. Un amore che potrebbe agevolare la sua richiesta di semilibertà.
Fino a questo momento Maso era ospitato nella comunità di don Mario Todeschini, il prete animatore di Telepace.
Una decisione quella di concedere il permesso, motivata dai giudici con l'intenzione di reintegrare il più possibile il giovane nella società, anche tramite una normale vita sentimenalte.
Così i due, entrambi 36 anni, sono stati visti scambiarsi baci in intimità durante un loro incontro nel capoluogo lombardo.
Un punto in più a favore di Maso, che l'anno prossimo presenterà una richiesta di semilibertà.
"E' un uomo dal cuore grande - ha raccontato la donna che ha chiesto di rimanere anonima per non avere problemi sul lavoro - . Una persona normale, normalissima. La sua fidanzata? No, sono un'amica, una persona che ha deciso di stargli accanto in un percorso. Ci siamo incontrati durante una delle sue licenze, quando era ospite di Telepace. Ora lui ha il diritto di essere lasciato in pace".
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Messaggio  crudelia Gio Dic 27, 2007 11:07 am

Meningite, al via la vaccinazione
di massa per i giovani del Trevigiano

L'operazione coinvolgerà circa 18mila persone tra i 15 e i 29 anni. Casi anche nelle altre regioni, ma per gli esperti non c'è da allarmarsi
Parte oggi la vaccinazione di massa nella provincia veneta, dove nei giorni scorsi erano decedute tre persone. Già dalle prime ore di questa mattina segnalate file davanti agli ambulatori. In tutta Italia altri casi in questi giorni si sono registrati in Sicilia, dove è morta una persona, a Rimini, a Bari, mentre sono fuori pericolo un bambino di sette anni ricoverato a Genova e una piccola di 18 mesi in ospedale a Terni.


Meningite, un incubo che contagia
Causa morte o gravi danni neurologici
La meningite è una malattia infiammatoria delle membrane che rivestono l'encefalo e del liquido cerebro-spinale. La causa può essere infettiva (batteri, virus, miceti, parassiti) o anche un agente chimico o fisico. È possibile anche che si manifesti in risposta ad una invasione da parte di neoplasie o nel corso di malattie autoimmuni. Può portare alla morte oppure causare gravi danni neurologici. Alto è il rischio di contagio.
Due i tipi di meningite: quella acuta e quella cronica. E' definita acuta se il quadro clinico si completa nell'arco di ore o pochi giorni, mentre è cronica quella con sintomatologia che si protrae per settimane o mesi. La mortalità varia chiaramente in rapporto all'agente infettante e in generale la forma virale è più benigna, mentre quella batterica ha mortalità significativamente maggiore.
I microorganismi per causare la meningite devono penetrare nello encefalo e per farlo hanno quattro modalità principali: penetrazione diretta dall'esterno (dopo chirurgia, traumi, etc.); da focolai infettivi vicini (foruncolo ala del naso, otiti, osteomieliti vertebrali, etc.); disseminazione ematogena, modalità più comune (da focolai polmonari o altrove in seguito a batteriemia); via linfatica perivenosa, direttamente dalle cavità nasali (solo le meningite da amebe).
Il quadro clinico varia molto in base all'età ed in particolare può essere molto atipico alle età estreme della vita. La sintomatologia tipica nell'adulto è costituita da: sintomi soggettivi (cefalea, mialgie, fotofobia, vomito anche senza assunzione di cibo); segni obiettivi (febbre elevata, alterazioni di coscienza, rigidità nucale, segno di Brudzinski e di Lasègue). Possono poi essere presenti crisi convulsive generalizzate, deficit di nervi cranici e raramente segni di lesione piramidale.
Un paziente con meningite è estremamente sofferente, iperestesico, e a volte assume a letto la posizione a "cane di fucile", con ginocchie flesse e capo iperesteso.
Nell'anziano il tutto è spesso molto sfumato: febbre scarsa, così come i segni meningei, mentre può essere importante l'alterazione di coscienza.
Per quanto riguarda la meningite batterica, la terapia più adeguata risulta essere quella antibiotica. È molto importante anche sottoporre a profilassi tutte le persone che sono state a stretto contatto col malato, visto che la meningite è una patologia alquanto contagiosa e pericolosa.
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Messaggio  crudelia Gio Dic 27, 2007 11:10 am

Strage di Seattle: due arresti
Scoperti cadaveri di sei persone
Ci sono già due arresti, un uomo e una donna, tra i 20 e i 30 anni, per la strage avvenuta vicino a Seattle, nello stato di Washington, dove sei persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco. Tra le vittime anche una bambina di 6 anni e un bambino di 3 anni. "Non conosciamo anche il movente, ma i sospetti conoscevano le vittime", ha detto il portavoce del dipartimento dello sceriffo della contea di King.
Al di là dell'arresto, da cui si spera di comprendere qualche particolare in più di quello che già viene definito l'eccidio di Natale, la vicenda è in buona parte un mistero. I cadaveri sono stati scoperti in una proprietà isolata che comprende un'abitazione e una casa mobile, in un'area nella zona rurale di Carnation, una trentina di chilometri a est di Seattle.
La polizia non ha reso noto se sia stata recuperata un'arma del delitto: i corpi sono stati scoperti nelle prime ore del mattino da un amico di famiglia e i decessi potrebbero risalire appunto alla giornata di Natale. Elicotteri sono entrati in azione nei boschi intorno al luogo della scoperta, per verificare che non ci siano altre vittime.

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Kenya, italiano ucciso in rapina
Vittima un accompagnatore turistico
Un 30enne italiano di Torino, Andrea Pace, è stato ucciso la scorsa notte a Watamu (costa keniana, vicino a Malindi) per rapina. Aveva passato la serata di Natale con amici ed era rientrato nella casa. Ad aspettarlo c'erano tre delinquenti. I banditi gli hanno sparato colpendo l'arteria femorale. Per lui non c'è stato nulla da fare. L'uomo lavorava come accompagnatore turistico in un albergo della costa.
La vittima è stata costretta a sdraiarsi a pancia a terra sul pavimento. I banditi gli hanno chiesto dei soldi, ma hanno ottenuto soltanto qualche centinaia di euro. Dopo "pochissimi minuti", quando gli aggressori hanno visto che non c'era nient'altro da rubare, si sono allontanati sparando un colpo in basso all'altezza delle gambe della vittima.
La pallottola ha colpito all'inguine della parte sinistra del ragazzo, ha reciso la femorale e l'emorragia ne ha causato il decesso nel giro di pochi minuti. Era il secondo o il terzo anno che la vittima andava in Kenya per assistere la clientela della compagnia turistica per cui lavorava, fermandosi per tutto il periodo di alta stagione e rientrare in Italia prima di Pasqua. La polizia sta indagando sull'accaduto. I ladri avevano rubato l'auto del connazionale per guadagnare la fuga, e il veicolo è già stato recuperato.

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Inondazioni a Giava: molte vittime
Crolla un ponte, almeno 50 dispersi
Ancora vittime per le inondazioni che hanno flagellato l'isola indonesiana di Giava. Una cinquantina di persone risultano disperse dopo il crollo di un ponte investito dalle acque, secondo quanto riferito da fonti di polizia. "Si tratta solo di una stima perché molta gente in quel momento stava attraversando il ponte", ha dichiarato un poliziotto del distretto di Madiun, nella provincia di Java Est.
A tre anni dallo tsunami, la provincia indonesiana di Giava conta di nuovo le vittime di una catastrofe naturale. Le frane causate dalla piogge torrenziali hanno travolto villaggi e costretto centinaia di famiglie a fuggire dalle proprie abitazioni, in quello che è stata ricordata come l'alluvione più terribile da 25 anni a questa parte. "Le frane ci hanno colto di sorpresa" - ha spiegato uno dei soccorritori - "è molto difficile raggiungere le aree colpite per le strade interrotte da cumuli di fango o invase dall'acqua".
Intanto centinaia di abitanti che hanno perso la casa nelle alluvioni si sono diretti verso alloggi di fortuna. La tv ha mostrato immagini di persone che faticavano a muoversi tra macerie di case e strade invase da acqua che arrivava al collo.
Finora nel distretto di Karang Anyar sono stati recuperati 36 morti mentre ritiene che altri 30 siano sepolti dal fango che ha invaso le strade e tagliato le arterie di comunicazioni. Di un morto e quattordici dispersi è invece il bilancio nei distretti di Wonogiri and Sukoharjo, dove negli ultimi anni la deforestazione è stata intensa.
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Messaggio  crudelia Ven Dic 28, 2007 10:58 am

Treviso,killer schedava le donne
Caso Tassitani,parla cognato d'indagato
Dal carcere, Michele Fusaro piange. Il falegname nel cui garage è stato trovato il corpo a pezzi di Iole Tassitani, 42 anni, figlia di un notaio trevigiano, nega ogni addebito. Ma le prove contro di lui si accumulano. Intanto, dal suo pc spunta una lista di donne in sovrappeso, con le quali scambiava mail. E l'ex cognato di Fusaro al Tg1 dichiara di sentirsi in colpa per non aver preso sul serio la proposta di Michele di partecipare al sequestro.

Corpo tagliato con precisione maniacale
Quasi un rituale. Così è stata uccisa Iole Tassitani, la donna trevigiana scomparsa il 12 dicembre e poi trovata morta alla vigilia di Natale. Dalla prima parte dell'autopsia è emerso che il suo corpo è stato tagliato in 29 pezzi con una sega elettrica. Sembrerebbe che i tagli, per ridurre il corpo in tante piccole parti, siano stati fatti con una precisione maniacale: chi ha tagliato sapeva come fare e dove.
Il medico legale poi ha individuato alcuni ematomi sul volto, il che significa che Iole è stata picchiata, alcune ecchimosi sul capo, che spiegano come la donna sia stata tramortita, e un taglio da coltello alla gola.
La donna sarebbe stata prima resa incosciente e poi sgozzata e massacrata. Secondo quanto emerso, Iole potrebbe essere stata ammazzata in un lasso di tempo che va dalle poche ore dal sequestro ad una settimana dalla sparizione.
Intanto, c'è attesa per una ulteriore serie di esami sulla 42enne: in particolare l'esame tossicologico dovrebbe spiegare se Iole è stata sedata i giorni (o le ore) del sequestro.

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Treni Eurostar,scattano gli aumenti
Dal primo gennaio rincari del 15%
Scattano il primo gennaio i rincari per Eurostar e treni ad alta velocità: i biglietti aumenteranno del 15%, come previsto dal piano industriale delle Ferrovie. I ritocchi interesseranno i treni di fascia alta: Eurostar ed Eurostar City, Alta velocità e Tbiz. Invariate le tariffe di Intercity, Espresso e treni utilizzati dai pendolari. Fs precisa che i prezzi restano comunque inferiori rispetto ai treni di fascia alta francesi e tedeschi.
Le Ferrovie precisano inoltre che i treni di fascia alta "sono utilizzati solo dal 3% delle persone che ogni giorno prendono il treno". Aggiungendo che per chi acquisterà il biglietto online saràa disposizione una tariffa migliore, scontata del 5%.
Nonostante l'adeguamento del 15%, coerente con quanto previsto nel piano industriale di Ferrovie dello Stato, si legge nella nota diffusa dall'azienda, "i prezzi dei treni italiani di fascia alta si manterranno inferiori da un minimo del 50% fino a oltre il 140%, rispetto a quelli francesi (Tgv) e tedeschi (Ice). Tutto ciò nonostante la qualità dei servizi offerti in questo settore dalle tre compagnie di trasporto sia pressochè allineata (fonte Uic - Unione Internazionale delle Ferrovie)", sottolineano le Ferrovie dello Stato, fornendo degli esempi chiarificatori (raffronti tariffari su tragitti di percorrenza omogenea) a dimostrazione che i treni di fascia italiani sono meno esosi di quelli di alcuni Paesi europei.
Dal primo gennaio, sottolineano alle Ferrovie, "un Roma-Milano in seconda classe (velocità commerciale 140 km/h e 2 fermate intermedie) acquistato in biglietteria costerà 59 euro (9,3 centesimi di euro al chilometro) e su Internet 56,10 euro (8,9 centesimi di euro al chilometro) rispetto, ad esempio, agli 81,60 euro (13,1 centesimi di euro al chilometro) di un Paris-Quimper (velocità commerciale 133 km/h, 7 fermate), ai 112 euro (17,5 centesimi di euro al km) di un Monaco-Hannover (velocità commerciale 152 km/h, 6 fermate)". E ancora: "un Milano-Venezia in Eurostar in seconda classe (267 chilometri) costerà 31 euro in biglietteria e 29,50 online, rispetto ai 51,50 euro di un Parigi-St. Pierre des Corps (253 chilometri), ai 56 euro di un Francoforte-Gottingen (254 chilometri) o, addirittura, ai 61 euro di un Francoforte-Colonia (216 chilometri).
Viaggiare in Italia tra Milano e Venezia, costerà 11,6 centesimi di euro a prezzo di biglietteria e 11 centesimi (prezzo Internet) ogni chilometro percorso. Facendo un viaggio simile, in Francia si spendono 20,3 e in Germania da 22 centesimi fino a 28,2 centesimi di euro al chilometro".
Alla notizia di questi rincari il Codacons ha subito annunciato un ricorso al Tar. "Gli aumenti annunciati dalle Ferrovie dello Stato per i treni di fascia alta si tradurranno in un aggravio di spesa pari a 75 euro annui a famiglia", sostiene l'associazione consumatori. "Siamo contrari a qualsiasi tipo di aumento per qualsiasi tipo di treno, e ricorreremo al Tar contro i nuovi rincari ingiustificati delle tariffe ferroviarie. Qualsiasi aumento è per noi illegittimo" sottolinea il presidente del Codacons, Carlo Rienzi "sia sui treni dei pendolari, sia su Eurostar o Alta velocità, e come tale sarà contrastato nelle opportune sedi. Il servizio offerto agli utenti infatti è lacunoso e insoddisfacente non solo sugli interregionali e sugli Intercity, ma anche sui treni di fascia alta, che a fronte di un prezzo maggiorato offrono un livello qualitativo ancora inadeguato".
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Messaggio  crudelia Mar Gen 01, 2008 10:49 pm

Napoli,ucciso da proiettile vagante
Vittima stava festeggiando Capodanno
Tragedia di fine anno: a Torre Annunziata, nel Napoletano, un uomo è stato ucciso da un proiettile vagante, mentre era in casa, al nono piano di un palazzo. La vittima si chiamava Giuseppe Veropalumbo, 30 anni, sposato e padre di un bambino in tenera età. Secondo quanto riferito dai suoi familiari l'uomo stava giocando a carte per festeggiare l'arrivo del nuovo anno, quando è stato raggiunto da un colpo di pistola esploso dall'esterno.
L'uomo e' stato soccorso dai suoi familiari che hanno chiamato il ''118''. I soccorritori lo hanno caricato su una autoambulanza e lo hanno portato al vicino ospedale di Boscotrecase ma per l'uomo non c'e' stato nulla da fare: secondo un primo esame esterno la vittima e' stata uccisa da un colpo al cuore. L'uomo aveva invitato alcuni familiari nella sua abitazione al nono piano di un edificio del corso Vittorio Emanuele, nel centro storico della cittadina oplontina, per trascorrere tutti insieme la sera di San Silvestro. In casa c'erano circa venti persone, tra adulti e bambini. Giuseppe, con un cognato e lo zio erano seduti al tavolo vicino alla finestra. Le donne e i bambini poco lontano stavano giocando alla tombola.
In un attimo Giuseppe si e' accasciato sul tavolo, senza dire una parola. ''Abbiamo capito subito che era accaduto un fatto grave, abbiamo cercato di aiutarlo - dice uno dei familiari, sconvolto dal dolore - ma non c'e' stato nulla da fare''. Secondo quanto accertato dalla polizia un proiettile esploso dall'esterno ha forato i doppi infissi della finestra, fatti installare qualche tempo fa per tenere gli ambienti piu' caldi. Non si esclude che il proiettile sia stato deviato proprio dai doppi infissi. Sul posto sono giunti sia gli agenti del commissariato di Torre Annunziata che gli uomini della polizia scientifica. Tocchera' loro accertare da dove sia partito il colpo che ha ucciso Giuseppe Veropalumbo. Le verifiche sono scattate immediatamente per stabilire con certezza la traiettoria del proiettile.

Bimbo grave a Caserta
In Campania, nel Casertano, un bambino tunisino di 10 anni è stato ferito con un colpo da arma da fuoco alla testa mentre si trovava nel giardino della sua abitazione, a Trentola Ducenta, per festeggiare . Il bambino, figlio di un immigrato da diversi anni in Italia, è stato soccorso dai familiari e portato all'ospedale di Aversa. Successivamente, per la gravità delle ferite, è stato trasferito al Santobono di Napoli. Le sue condizioni sono preoccupanti.

Sono otto le persone rimaste ferite nel corso dei festeggiamenti per il capodanno a Salerno e provincia. Il più grave è un uomo di 29 anni di Pompei che rischia di perdere un occhio per l'esplosione di un petardo. L'uomo che si trovava a Poggiomarino (Napoli) è stato condotto al pronto soccorso dell'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore (Salerno) dove i sanitari hanno deciso il trasferimento presso il reparto di oculistica dell'ospedale 'Vecchio Pellegrini' di Napoli.

Feriti a Roma
Un incendio di vaste proporzioni causato dai botti di Capodanno si è sviluppato poco prima dell'una a Roma, in un edificio del quartiere Nomentano, senza causare vittime ma l'evacuazione temporanea di una quindicina di famiglie. Due persone sono invece rimaste ferite, sempre per i botti, in altre zone della città. A Napoli invece dati alle fiamme numerosi cumuli di spazzatura, con decine di interventi già effettuati dai vigili.

A Palermo 37enne perde un braccio
E' di un ferito grave e undici lievi il bilancio dei festeggiamenti di fine anno con i botti a Palermo. Ad un uomo di 37 anni, a cui è scoppiato un petardo in mano, è stato amputato il braccio; undici persone, tutte maggiorenni, sono state portate negli ospedali cittadini per ferite e ustioni.
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Messaggio  crudelia Mar Gen 01, 2008 10:52 pm

Capodanno, un morto e 400 feriti
Polizia: in gravi condizioni 24 persone

E' sempre un bilancio drammatico quello stilato dalla polizia subito dopo il Capodanno. Per festeggiare l'arrivo del 2008 l'uso di botti, ma anche di armi, ha causato la morte di una persona nel Napoletano, oltre a 449 feriti lievi, ovvero con prognosi inferiore ai 40 giorni. Gravi, invece, altre 24 persone. Nonostante questo, c'è una lieve flessione rispetto allo scorso anno in cui i feriti erano stati rispettivamente 497 e 29.
In una nota del Viminale, si sottolinea che ''la rilevante attività di controllo svolta dalle forze di polizia in sinergico sforzo coordinata dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza si è sviluppata oltre che contro il pericoloso fenomeno dell'abusivismo nello specifico settore, anche nei confronti di fabbriche e grandi distributori e si è quindi concretizzata nel sequestro di notevole quantitativo di materiale esplosivo illecitamente messo in commercio, 146 tonnellate a fronte delle 90 tonnellate dello scorso anno''.
In diminuzione le persone arrestate, che sono state 36, e quelle denunciate in stato di libertà (496), a fronte rispettivamente di 46 e 564 dello scorso anno, ''quale conseguenza di una più efficace attività di prevenzione, frutto anche delle diversificate campagne di sensibilizzazione curate dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza sulla pericolosità dei botti illegali ed il relativo utilizzo''.
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Messaggio  crudelia Mar Gen 01, 2008 10:57 pm

Capodanno, un morto e 400 feriti
Polizia: in gravi condizioni 24 persone

E' sempre un bilancio drammatico quello stilato dalla polizia subito dopo il Capodanno. Per festeggiare l'arrivo del 2008 l'uso di botti, ma anche di armi, ha causato la morte di una persona nel Napoletano, oltre a 449 feriti lievi, ovvero con prognosi inferiore ai 40 giorni. Gravi, invece, altre 24 persone. Nonostante questo, c'è una lieve flessione rispetto allo scorso anno in cui i feriti erano stati rispettivamente 497 e 29.
In una nota del Viminale, si sottolinea che ''la rilevante attività di controllo svolta dalle forze di polizia in sinergico sforzo coordinata dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza si è sviluppata oltre che contro il pericoloso fenomeno dell'abusivismo nello specifico settore, anche nei confronti di fabbriche e grandi distributori e si è quindi concretizzata nel sequestro di notevole quantitativo di materiale esplosivo illecitamente messo in commercio, 146 tonnellate a fronte delle 90 tonnellate dello scorso anno''.
In diminuzione le persone arrestate, che sono state 36, e quelle denunciate in stato di libertà (496), a fronte rispettivamente di 46 e 564 dello scorso anno, ''quale conseguenza di una più efficace attività di prevenzione, frutto anche delle diversificate campagne di sensibilizzazione curate dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza sulla pericolosità dei botti illegali ed il relativo utilizzo''.
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Messaggio  crudelia Mar Gen 08, 2008 11:30 am

Due stupratori accettano di farla
Due detenuti britannici, in carcere per stupro, hanno accettato di fare da battistrada e sottoporsi ad un trattamento di castrazione chimica: prenderanno una serie di farmaci che dovrebbero ridurre in modo drastico la loro libido e annullare così il rischio di ricadute delinquenziali. In cambio della castrazione chimica i due detenuti saranno rimessi anticipitamente in libertà.
Secondo gli esperti questo trattamento dovrebbe funzionare soprattutto con stupratori e pedofili che hanno l'eccitazione facile e violenta e tendono a sadismo, necrofilia, voyeurismo e esibizionismo. Il ministero degli Interni ha approvato l'adozione della castrazione chimica l'anno scorso e ha mandato a tutte le persone incarcerate per reati a sfondo sessuale una lettera dove si spiega che i farmaci usati "riducono i livelli dell'ormone maschile testosterone" e "l'effetto è una diminuzione dell'interesse sessuale e dell'eccitamento".
"Sarete ancora in grado - prosegue la missiva - di avere rapporti intimi ma sarà molto più difficile. E' comunque possibile calibrare il dosaggio in modo che possiate ancora fare sesso con un partner". La condizione di castrazione chimica è mantenuta soltanto se si continua con la somministrazione dei farmaci e qui nasce il problema: non sono infatti previsti controlli per accertare se gli stupratori e i pedofili che hanno accettato il programma proseguono o no con la cura anti-libido.
I conservatori, principale forza di opposizione, hanno bocciato senza riserve l'iniziativa: a loro avviso "chi commette reati di natura sessuale deve essere punito e il miglior trattamento è far si' che rimangano in prigione". Qualche esperto britannico si oppone all'introduzione della castrazione chimica - già usata in paesi come Canada, Olanda, Svezia e Germania - nella convinzione che i reati sessuali non hanno una base fisiologica ma derivano invece da "uno stile di vita".

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Grosseto, uccisa guardia giurata
Durante un assalto a portavalori
Un agente di un istituto di vigilanza privata è rimasto ucciso in uno scontro a fuoco durante una rapina a un furgone portavalori. E' accaduto nel territorio comunale di Massa Marittima (Grosseto) mentre il furgone stava percorrendo una strada secondaria, in località Schiantapetto, che attraversa una zona di campagna. Anche un'altra guardia è rimasta ferita, in modo lieve, ed è stata trasportata all'ospedale di Massa Marittima.
Per compiere l'assalto al portavalori, i rapinatori, sembra in cinque fra cui italiani, forse sardi, e alcuni stranieri, avrebbero speronato il furgone con un fuoristrada. Poi avrebbero iniziato a sparare con armi pesanti, probabilmente kalashnikov, uccidendo una delle due guardie. Per aprire il furgone blindato, avrebbero usato esplosivo.
La vittima, Raffaele Baldanzi di 42 anni, sarebbe stata raggiunta da più colpi. Il collega, Fabrizio Masini, 44, di Grosseto, è rimasto ferito in maniera lieve. I due non avrebbero risposto con altri colpi agli spari degli aggressori.
Impossibile, al momento quantificare l'entità del bottino, anche perché parte delle banconote trasportate sarebbero andate in fiamme.
Dopo la rapina, la bada di malviventi è fuggita a bordo del fuoristrada, che è stato ritrovato dai carabinieri abbandonato e incendiato a pochi chilometri dal luogo dell'assalto criminale.

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Uccide marito e lo getta nel water
Germania, donna fa a pezzi consorte
Una donna macedone residente a Dusseldorf è ricercata dalla polizia perché sospettata di avere ucciso il marito e di essersi sbarazzata del corpo, dopo averlo fatto a pezzi, gettandolo nel water del bagno di casa. I sospetti si sono subito concentrati sulla donna poiché lei stessa avrebbe detto ai figli di aver 'scaricato' il corpo del loro padre nel bagno. L'uomo, un tassista di 58 anni era scomparso tre settimane fa.
Alcuni vicini di casa della coppia, secondo i quali i due coniugi si odiavano, hanno raccontato di avere sentito lo scarico dell'acqua diverse volte la notte della scomparsa dell'uomo. Da parte sua, la polizia scientifica ha osservato che le pareti della casa sono state lavate e ridipinte di recente, ma che le analisi hanno comunque individuato tracce di sangue sui muri del soggiorno, del corridoio e del bagno.
Sembra che la donna, che si sarebbe rifugiata in Macedonia, avesse già cercato più volte di uccidere il marito in passato, almeno in un'occasione con il veleno e in un'altra a colpi di martello. La polizia si è detta sorpresa che l'uomo non abbia mai denunciato la moglie per tentato omicidio.

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Messaggio  crudelia Ven Gen 11, 2008 2:17 am

"Danno fastidio", operai sospesi
Casi a Bergamo e Fiat Pomigliano
Sanzioni da parte dell'azienda nei confronti di lavoratori in in due distinti casi, a Bergamo e Pomigliano. Nel primo, un operaio è stato sospeso tre giorni dal lavoro, senza retribuzione, dopo aver segnalato una serie di situazioni di pericolo nel reparto della fonderia in cui presta servizio da anni. Nel secondo, il gruppo Fiat ha disposto la sospensione cautelare dall'attività per 7 lavoratori che avevano organizzato "uno sciopero con corteo".
Tale sciopero, al quale hanno partecipato complessivamente circa 200 lavoratori, ha provocato "un forte disturbo al regolare svolgimento dell'attività di formazione degli addetti del primo turno" allo stabilimento di Pomigliano, recita una nota del gruppo Fiat. Viene indicato inoltre che "sono state commessenumerose gravi violazioni delle regole di civile convivenzae di comportamento in stabilimento". L'azienda ha così "provveduto immediatamente a contestare questi comportamentiscorretti agli organizzatori e capeggiatori del corteo,disponendone la sospensione cautelare dall'attività a norma del vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro".
Sospensione a Bergamo
Analogo caso alla fonderia Officine Pilenga di Comun Nuovo, in provincia di Bergamo, secondo quanto denuncia la Cgil: "Nel reparto officina, dove operano torni, frese e foratori - spiega Valter Albani, responsabile dei lavori per la sicurezza dell'azienda - un lavoratore diligente e con elevata professionalità ha cominciato a segnalare ai suoi responsabili situazioni di pericolo oggettivo: mancanza di carter, sistemi di purificazione dei vapori non funzionanti, olio e acqua chimica sul pavimento".
Ma le numerose segnalazioni verbali, continuate per anni, non hanno mai - secondo Albani - avuto effetto. Così il dipendente ha deciso di evidenziare i problemi sugli spazi liberi dei fogli di produzione giornalieri che devono essere compilati ad ogni turno. L'uomo è stato però convocato dal caporeparto: "Gli è stato detto - aggiunge Albani - che non era quello il modo di segnalare i rischi. Bisogna farlo verbalmente, o tramite apposite schede, che però io non ho mai visto''. Il lavoratore sarebbe stato perfino accusato di mobbing: continuando a segnalare le situazioni di pericolo sui fogli di pdi produzione avrebbe messo a rischio la salute del caporeparto.

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Uccisa a Foggia,si cerca convivente
La donna è stata massacrata di botte
La donna di mezza età trovata morta mercoledì a Foggia nell'ex palazzo Scivar, una fabbrica tessile dismessa, sarebbe stata uccisa a calci e pugni. Secondo la perizia medico-legale la vittima, forse un'ucraina, sarebbe stata massacrata nella notte tra il 5 e il 6 gennaio. I carabinieri hanno ascoltato 5 cittadini marocchini che vivevano nella palazzina e sono alla ricerca del convivente della donna, anch'egli marocchino.
Oltre a varie tumefazioni sul volto, il corpo presentava lividi sul corpo. Gli investigatori hanno però esclusa la violenza sessuale.
Il cadavere era stato trovato al secondo piano dell'edificio, che viene utilizzato da qualche tempo come rifugio da cittadini extracomunitari. Il corpo era adagiato su un materasso sporco di sangue rappreso. Nella stanzetta vi erano rifiuti di ogni tipo, vetri, escrementi e topi.
I carabinieri hanno sentito i cinque marocchini che utilizzavano la vecchia struttura come dormitorio e che hanno detto di conoscere la vittima anche se non sapevano il nome. I cinque conoscevano anche l'altro marocchino che viveva con la donna, di cui si sono perse le tracce. Potrebbe essere stato lui a picchiare e a uccidere l'ucraina: di certo la vittima conosceva bene il suo assassino.

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16enne morta, fu scossa elettrica
Vibo Valentia, lo rileva perizia
Fu una scossa elettrica determinata dal contatto di un elettrodo con la gamba sinistra a uccidere Federica Monteleone, la 16enne entrata in coma nell'ospedale di Vibo Valentia e morta il 26 gennaio dello scorso anno dopo essere stata trasferita a Cosenza. Lo sostiene il professor Ricci, perito della Procura: "La scossa - ha detto - ebbe un effetto diretto sulla funzionalità cardiaca, arresto del circolo e danno cerebrale posto-anossico".
I fatti che provocarono la morte di Federica Monteleone si verificarono mentre la giovane veniva sottoposto ad un intervento chirurgico di appendicectomia in urgenza.
Il prof. Ricci, nella perizia, sostiene inoltre che ci fu una 'concausa' nella morte di Federica Monteleone riconducibile al ''comportamento dell'anestesista-rianimatore che, non verificando i parametri vitali e misconoscendo l'arresto cardiaco, non ha provveduto alle manovre di rianimazione che, con criterio di elevata probabilita' prossimo alla certezza tecnica, avrebbero consentito la ripresa dell'attivita' cardiaca e salvato la vita della paziente''. Nell'inchiesta delle Procura di Vibo Valentia sulla morte di Federica Monteleone sono indagati il medico anestesista, Francesco Costa, e l'infermiere Mario Silvestri.
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