Caro-caffè: aumenti in vista

Una tazzina costerà in media 90 cent
Caffè più amaro nel 2008: secondo un'indagine della Federazione italiana dei pubblici esercizi entro i prossimi mesi una tazzina potrebbe arrivare in media a costare 90 centesimi. Il caro prezzi dunque non risparmia il caffè, uscito indenne dalla raffica di aumenti degli ultimi periodi. In alcune città italiane nel 2007 è addirittura diminuito, come a Verona (-3.38%) e Milano (-2,28%). Adesso i baristi intendono recuperare la differenza.


La ricerca della Fipe è stata effettuata in 27 capoluoghi di provincia su un totale di 390 bar e ha messo in evidenza che tra il 2000 e il mese di agosto del 2007 il prezzo medio dell'espresso al bar è passato da 0,73 a 0,82 euro, con un incremento percentuale del 12,3% contro il 16,3% segnato dall'intero paniere. In pratica, secondo la Federazione, il prezzo reale della tazzina è sceso di 4 punti percentuali.

E un barista su tre adesso ha deciso di adeguarsi. In particolare, tra ottobre 2006 e ottobre 2007, il ritocco è stato pari al 2,4% contro un indice generale dei prezzi salito del 2,1%. Rincari inferiori rispetto ad altri prodotti da bar, come birra (3,1%), panini (3,5%) e aperitivi (4,4%). Oltre a Verona e Milano, si è registrato un calo anche a Roma (-1,08%) e Venezia (-1.08%), mentre è rimasto stabile a Napoli (+0,34%).

Gli incrementi più consistenti si sono avuti invece a Varese (+3,87%), Trieste (+3,81%) e Piacenza (+3,18%). Il 2008 sarà l'anno della svolta dunque per l'espresso: il 32,8% dei bar intervistati ha dichiarato di voler intervenire al rialzo nei primi mesi dell'anno nuovo.
E a far pensare che gli esercenti aumenteranno i prezzi proprio a gennaio è il fatto che il 44% degli esercizi del campione ha già aggiornato i listini.
Inoltre, secondo l'indagine, gli aggiornamenti avvengono ogni 32 mesi: e l'ultimo è avvenuto, in quasi il 50% dei bar intervistati, prima del 2004.